Benissimo....
visto che il nostro Leo ha sollevato l'argomento, apro qui questo sondaggio
e naturalmente allego un po' di materiale
I Vampiri
- James_tont
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I Vampiri
Ta nana na na ta nana na na fu fu!
- James_tont
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Re: I Vampiri
VAMPIRISMO
Tra credenze popolari e strani rituali in PUGLIA
Oggi si sente parlare spesso di vampiri, la fiction, la letteratura, gli stessi media ci bombardano con storie di “revenants” più o meno attuali ma tutte queste storie affondano le loro radici in antiche paure dell’uomo, remoti tabù che ancora oggi ritroviamo nel folklore popolare.
Prima di definire i “vampiri” dobbiamo soffermarci su quell’antico retaggio culturale che ancora fa capolino tra le nostre vite la Necrofobia (da necros morte e phovos paura).
Da sempre l’uomo ha avuto timore dei propri trapassati, come recita un antico detto popolare “i morti portano morte”, da qui nasce tutta una serie di riti e tabù tra cui lo stesso rito funebre che aveva proprio lo scopo di relegare i morti nell’aldilà e di ucciderli una seconda volta. La necrofobia non è del tutto inspiegabile, nel passato infatti molti erano i casi di morti “misteriose” legate a qualche malattia non conosciuta che poi, dopo il primo caso si diffondeva tra i vivi e così il collegamento al morto come “revenant”, l’untore, non era del tutto ingiustificato.
In realtà dovremmo distinguere la necrofobia rituale, cioè legata proprio a credenze sull’aldilà e sul defunto da una necrofobia successiva diciamo alto medievale che, comunque appoggiandosi ad antiche credenze era in realtà legata a malattie o epidemie che poi hanno fatto nascere il mito del vampiro o Nosferatu, il “non morto” come oggi lo conosciamo.
Così ad esempio nel 1300 un terzo della popolazione europea fu decimata da epidemie di peste bubbonica, malattia proprio riconducibile ai cadaveri. La stessa possibilità del vampiro di trasformarsi in animali quali topi o pipistrelli è successiva, mai ipotizzata dal razionale uomo primitivo, e proprio legata al fatto che questi animali avevano la caratteristica di diffondere le epidemie e così, il morso di un topo portava al contagio e alla sua associazione con la creatura misteriosa. Le malattie infettive e le strane morti diventano così attributi del nuovo “vampiro”, tubercolosi con perdite di sangue dalla bocca, rabbia, fotofobia, morti apparenti, disturbi mentali, bronchiti e polmoniti diventano le nuove caratteristiche dei non morti.
Interessante è esaminare una malattia molto rara, la protoporphyria crythropoietica, che colpisce i globuli rossi rendendo i soggetti affetti impossibilitati ad esposizioni solari, malattia non del tutto rara durante il medioevo soprattutto in area slava, a causa dei matrimoni consanguinei tra i nobili locali e forse per questo motivo, proprio perché più recentemente “colpiti” da questi strani eventi, questi paesi hanno conservato una memoria vampiresca più forte che in altri luoghi, lo stesso termine “vampiro” e’ relativamente recente e di origine slava, legato alla radice “pi” cioè stregone e al verbo “wempti” che significa bere.
La paura della luce diventerà caratteristica predominante del “vampiro letterario” chiamato poi Dracula (da Dracul e cioè stregone in Rumeno) personaggio ispirato allo storico Vlad Tapes, principe della Valacchia forse associato al “vampiro” a causa dei suoi severissimi metodi di governo. In realtà Vlad fu un grande paladino della Cristianità contro l’incombente pericolo turco che riuscì a sconfiggere anche disponendo di un esercito notevolmente inferiore, utilizzando una vera e propria arma psicologica. Quando i turchi arrivarono alla capitale del regno, Targoviste, trovarono circa 8.000 pali ove erano stati infissi altrettanti prigionieri turchi. L’impatto fu così inaspettato e tremendo che i turchi decisero subito di ritirarsi.
Nel passato uno dei motivi per i quali si diventava vampiri era la violazione di un tabù, infatti violando alcuni precetti della religione locale il credente entra in una vorticosa spirale di causa-effetto che per lui diventa dannosa se non addirittura mortale.
Proprio per questo motivo spesso le tombe venivano provviste di cibi reali o simbolici come raffigurazioni o semplice vasellame o ancora grano e cereali. Nell’antica Grecia troviamo molte tradizioni che riferiscono di banchetti tenuti sulla tomba del morto in modo da “alimentare” e “nutrire” il cadavere,
Pratiche di cui troviamo ancora traccia nel 1700 nel “de masticatione mortuorum in tumulis” di M.Raufft o in altre strane tradizioni ancora frequenti, per esempio durante feste o banchetti, se era defunta da poco una persona si usava occupare tutti i posti a sedere in modo che il morto non potesse trovare posto per la sua presenza.
Altre usanze collegate a questa idea han portato a quella tradizione ancora in uso oggi, di offrire un pranzo o la cena ai convenuti al funerale del defunto, o quelle che ritroviamo in molti paesi del sud Italia e in particolare di Lucania, Puglia o Calabria ove si usa porre sul davanzale delle case, nel giorno dei Morti, vivande proprio per nutrire il morto.
Altra interessante usanza per impedire ad un morto di resuscitare era quella di deporlo a faccia in giù nella tomba con un gran masso su di esso. In questo senso sono state fatte interessantissime ricerche dalla Dott. Anastasia Tsaliki che si occupa proprio di sepolture “fuori dal comune”, come quelle ritrovate a Cipro e datate circa 7000-2500 a.C. Qui i cadaveri sono stati ritrovato in piccole tombe deposti in posizione contratta con grandi lastroni di pietra sopra di essi o ancora alcune volte decapitati, in modo da impedire in ogni modo il ritorno alla vita.
Sepolture simili le abbiamo ritrovate anche in Italia, a Trani , in località “Capo Colonna” databili IX-VIII sec. a.C. e ora allo studio del Prof. Sublimi. Infatti nella prima sepoltura era deposto un individuo in posizione inginocchiata schiacciato da un lastrone posto alle sue spalle, nella seconda tomba, molto più grande, son stati trovati tre defunti anch’essi con più massi deposti sopra.
Da questo tipo di tradizioni potremmo quasi avanzare una ipotesi curiosa, forse le lapidi che oggi si usa porre al di sopra delle tombe potrebbero essere un antico retaggio culturale proveniente proprio da queste usanze, da antichi timori dell’uomo mai veramente sopiti.
In uno scavo condotto a Trani, in particolare in località “Capo Colonna” sono emerse due sepolcri databili IX-VIII sec. a.C. con particolari sconcertanti. Infatti nella prima sepoltura era deposto un individuo in posizione inginocchiata schiacciato da un lastrone posto alle sue spalle, nella seconda tomba, molto più grande, son stati trovati tre defunti anch’essi con un masso.
In realtà l’area era sicuramente un luogo di culto, e questo lo testimonierebbe il Monastero di Capo Colonna ancora visitabile. Già nel passato eran stati scoperti reperti di epoca micenea e tardo-ellenici , reperti che però stranamente non sono mai stati resi noti ne’ pubblicati , l’ultimo scavo però ha portato alla luce una struttura le cui pareti esterne , costituite da grandi lastroni , avevano la particolarità di esser infisse nel terreno. Tra i diversi reperti trovati e’ stato segnalato su di un frammento uno strano disegno di un “animale” bipede con una notevole cresta e una coda da rettile. Ma le particolarità, già non poco rilevanti, non si esauriscono qui, infatti e’ stata anche ritrovata una “fossa circolare” di cui si ignora la funzione all’ interno della quale sono state infisse delle pietre verticali. Per quanto riguarda le due tombe, poi, la più piccola e’ posizionata fuori dal recinto dell’edificio , mentre la seconda all’interno dello stesso e inoltre entrambe non hanno corredo funerario, sicuramente si doveva trattare di stranissimi personaggi, che non dovevano assolutamente ritornare tra i vivi, non permettendo loro di proiettare se stessi e la propria stirpe negli oceani del tempo. Sepolture di questo tipo, gi presenti in altre parti del mondo, sono le prime presenti e comunque scoperte in Italia.
Corpi di uomini che dopo morti “non devono” ritornare tra i vivi, strani riti legati a pietre verticali , misteriosi disegni di creature antropomorfe, sembrano echi lontani di una terra senza eta’ che ci nasconde nel suo ventre, come uno scrigno antichi riti e misteri non ancora svelati.
Tra credenze popolari e strani rituali in PUGLIA
Oggi si sente parlare spesso di vampiri, la fiction, la letteratura, gli stessi media ci bombardano con storie di “revenants” più o meno attuali ma tutte queste storie affondano le loro radici in antiche paure dell’uomo, remoti tabù che ancora oggi ritroviamo nel folklore popolare.
Prima di definire i “vampiri” dobbiamo soffermarci su quell’antico retaggio culturale che ancora fa capolino tra le nostre vite la Necrofobia (da necros morte e phovos paura).
Da sempre l’uomo ha avuto timore dei propri trapassati, come recita un antico detto popolare “i morti portano morte”, da qui nasce tutta una serie di riti e tabù tra cui lo stesso rito funebre che aveva proprio lo scopo di relegare i morti nell’aldilà e di ucciderli una seconda volta. La necrofobia non è del tutto inspiegabile, nel passato infatti molti erano i casi di morti “misteriose” legate a qualche malattia non conosciuta che poi, dopo il primo caso si diffondeva tra i vivi e così il collegamento al morto come “revenant”, l’untore, non era del tutto ingiustificato.
In realtà dovremmo distinguere la necrofobia rituale, cioè legata proprio a credenze sull’aldilà e sul defunto da una necrofobia successiva diciamo alto medievale che, comunque appoggiandosi ad antiche credenze era in realtà legata a malattie o epidemie che poi hanno fatto nascere il mito del vampiro o Nosferatu, il “non morto” come oggi lo conosciamo.
Così ad esempio nel 1300 un terzo della popolazione europea fu decimata da epidemie di peste bubbonica, malattia proprio riconducibile ai cadaveri. La stessa possibilità del vampiro di trasformarsi in animali quali topi o pipistrelli è successiva, mai ipotizzata dal razionale uomo primitivo, e proprio legata al fatto che questi animali avevano la caratteristica di diffondere le epidemie e così, il morso di un topo portava al contagio e alla sua associazione con la creatura misteriosa. Le malattie infettive e le strane morti diventano così attributi del nuovo “vampiro”, tubercolosi con perdite di sangue dalla bocca, rabbia, fotofobia, morti apparenti, disturbi mentali, bronchiti e polmoniti diventano le nuove caratteristiche dei non morti.
Interessante è esaminare una malattia molto rara, la protoporphyria crythropoietica, che colpisce i globuli rossi rendendo i soggetti affetti impossibilitati ad esposizioni solari, malattia non del tutto rara durante il medioevo soprattutto in area slava, a causa dei matrimoni consanguinei tra i nobili locali e forse per questo motivo, proprio perché più recentemente “colpiti” da questi strani eventi, questi paesi hanno conservato una memoria vampiresca più forte che in altri luoghi, lo stesso termine “vampiro” e’ relativamente recente e di origine slava, legato alla radice “pi” cioè stregone e al verbo “wempti” che significa bere.
La paura della luce diventerà caratteristica predominante del “vampiro letterario” chiamato poi Dracula (da Dracul e cioè stregone in Rumeno) personaggio ispirato allo storico Vlad Tapes, principe della Valacchia forse associato al “vampiro” a causa dei suoi severissimi metodi di governo. In realtà Vlad fu un grande paladino della Cristianità contro l’incombente pericolo turco che riuscì a sconfiggere anche disponendo di un esercito notevolmente inferiore, utilizzando una vera e propria arma psicologica. Quando i turchi arrivarono alla capitale del regno, Targoviste, trovarono circa 8.000 pali ove erano stati infissi altrettanti prigionieri turchi. L’impatto fu così inaspettato e tremendo che i turchi decisero subito di ritirarsi.
Nel passato uno dei motivi per i quali si diventava vampiri era la violazione di un tabù, infatti violando alcuni precetti della religione locale il credente entra in una vorticosa spirale di causa-effetto che per lui diventa dannosa se non addirittura mortale.
Proprio per questo motivo spesso le tombe venivano provviste di cibi reali o simbolici come raffigurazioni o semplice vasellame o ancora grano e cereali. Nell’antica Grecia troviamo molte tradizioni che riferiscono di banchetti tenuti sulla tomba del morto in modo da “alimentare” e “nutrire” il cadavere,
Pratiche di cui troviamo ancora traccia nel 1700 nel “de masticatione mortuorum in tumulis” di M.Raufft o in altre strane tradizioni ancora frequenti, per esempio durante feste o banchetti, se era defunta da poco una persona si usava occupare tutti i posti a sedere in modo che il morto non potesse trovare posto per la sua presenza.
Altre usanze collegate a questa idea han portato a quella tradizione ancora in uso oggi, di offrire un pranzo o la cena ai convenuti al funerale del defunto, o quelle che ritroviamo in molti paesi del sud Italia e in particolare di Lucania, Puglia o Calabria ove si usa porre sul davanzale delle case, nel giorno dei Morti, vivande proprio per nutrire il morto.
Altra interessante usanza per impedire ad un morto di resuscitare era quella di deporlo a faccia in giù nella tomba con un gran masso su di esso. In questo senso sono state fatte interessantissime ricerche dalla Dott. Anastasia Tsaliki che si occupa proprio di sepolture “fuori dal comune”, come quelle ritrovate a Cipro e datate circa 7000-2500 a.C. Qui i cadaveri sono stati ritrovato in piccole tombe deposti in posizione contratta con grandi lastroni di pietra sopra di essi o ancora alcune volte decapitati, in modo da impedire in ogni modo il ritorno alla vita.
Sepolture simili le abbiamo ritrovate anche in Italia, a Trani , in località “Capo Colonna” databili IX-VIII sec. a.C. e ora allo studio del Prof. Sublimi. Infatti nella prima sepoltura era deposto un individuo in posizione inginocchiata schiacciato da un lastrone posto alle sue spalle, nella seconda tomba, molto più grande, son stati trovati tre defunti anch’essi con più massi deposti sopra.
Da questo tipo di tradizioni potremmo quasi avanzare una ipotesi curiosa, forse le lapidi che oggi si usa porre al di sopra delle tombe potrebbero essere un antico retaggio culturale proveniente proprio da queste usanze, da antichi timori dell’uomo mai veramente sopiti.
In uno scavo condotto a Trani, in particolare in località “Capo Colonna” sono emerse due sepolcri databili IX-VIII sec. a.C. con particolari sconcertanti. Infatti nella prima sepoltura era deposto un individuo in posizione inginocchiata schiacciato da un lastrone posto alle sue spalle, nella seconda tomba, molto più grande, son stati trovati tre defunti anch’essi con un masso.
In realtà l’area era sicuramente un luogo di culto, e questo lo testimonierebbe il Monastero di Capo Colonna ancora visitabile. Già nel passato eran stati scoperti reperti di epoca micenea e tardo-ellenici , reperti che però stranamente non sono mai stati resi noti ne’ pubblicati , l’ultimo scavo però ha portato alla luce una struttura le cui pareti esterne , costituite da grandi lastroni , avevano la particolarità di esser infisse nel terreno. Tra i diversi reperti trovati e’ stato segnalato su di un frammento uno strano disegno di un “animale” bipede con una notevole cresta e una coda da rettile. Ma le particolarità, già non poco rilevanti, non si esauriscono qui, infatti e’ stata anche ritrovata una “fossa circolare” di cui si ignora la funzione all’ interno della quale sono state infisse delle pietre verticali. Per quanto riguarda le due tombe, poi, la più piccola e’ posizionata fuori dal recinto dell’edificio , mentre la seconda all’interno dello stesso e inoltre entrambe non hanno corredo funerario, sicuramente si doveva trattare di stranissimi personaggi, che non dovevano assolutamente ritornare tra i vivi, non permettendo loro di proiettare se stessi e la propria stirpe negli oceani del tempo. Sepolture di questo tipo, gi presenti in altre parti del mondo, sono le prime presenti e comunque scoperte in Italia.
Corpi di uomini che dopo morti “non devono” ritornare tra i vivi, strani riti legati a pietre verticali , misteriosi disegni di creature antropomorfe, sembrano echi lontani di una terra senza eta’ che ci nasconde nel suo ventre, come uno scrigno antichi riti e misteri non ancora svelati.
Ta nana na na ta nana na na fu fu!
- James_tont
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Beh, io ci sono stato una volta a Trani, è una città bellissima, la cattedrale poi è magnifica, ma non sono andato a vedere il presunto sepolcro, per cui non so che dire a tal proposito.
So solamente che la leggenda del Vampiro ha avuto un boost a partire dal famoso romanzo di Stoker.
Per me resta solo una leggenda. Ci sono tante altre cose a questo mondo, altrettanto inspiegabili e misteriose, che tutto sono tranne che leggende.
Di qualcosa ho all'uopo trattato in altri post, ma vedrò in futuro di aggiungere altro materiale interessante.
So solamente che la leggenda del Vampiro ha avuto un boost a partire dal famoso romanzo di Stoker.
Per me resta solo una leggenda. Ci sono tante altre cose a questo mondo, altrettanto inspiegabili e misteriose, che tutto sono tranne che leggende.
Di qualcosa ho all'uopo trattato in altri post, ma vedrò in futuro di aggiungere altro materiale interessante.
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Re: I Vampiri
Scopro quest'argomento per caso!
Comunque, assolutamente no.
PS: oddio questa discussione era del 2004!
Comunque, assolutamente no.
PS: oddio questa discussione era del 2004!
Re: I Vampiri
non è il caso di riesumare topic del 2004
Chi c’è in linea
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