[ Italiano ] La poetica di Giovanni Pascoli

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Giovanni Pascoli nasce a San Mauro di Romagna nel 1855.

Il padre, che è amministratore di una tenuta agricola, viene ucciso in un agguato lasciando orfani i suoi otto figli.

Pascolo aveva allora 12 anni e stava conseguendo gli studi in un collegio di Urbino. Negli anno seguenti la sua giovinezza è ancora sconvolta da gravi lutti: muoiono la madre e i suoi fratelli. La sua famiglia conosce anche difficoltà economiche. Le vicende della vita, le esperienze personali sono il punto di partenza della poesia di Pascoli. Quanto a fatti privati, un altro elemento importante è l'ambiente romagnolo e contadino, a cui Pascoli apparteneva e a cui rimase legato tutta la vita. La poesia pascoliana rappresenta argomenti semplici e quotidiani. Ma la poesia di Pascoli non è facile perchè è allusiva: quasi sempre le cose hanno per il poeta un significato che va al di là di ciò che tutti vedono o sentono. Per esempio gli aquiloni sono i giochi dei bambini, ma alludono anche alle illusioni della fanciullezza(anima poetica che non cresce); l'aratro nella nebbia rappresenta lo strumento agricolo ma allude anche a un desolato abbandono.

Per Pascoli l'uomo e il mondo sono avvolti nel mistero, sono minacciati dal male, dall'ingiustizia e dalla morte; nè la religione(dopo tante sventure familiari egli si è allontanato dalla fede cristiana e non crede nella provvidenza) nè la scienza sono in grado di conoscere e spiegare la realtà. Solo i poeti possono intuire il significato della vita.

Particolarità: Nel poeta, infatti, c'è una parte dell'anima che rimane fanciulla(ingenua, priva di maturità) ed è quell'anima di "fanciullino" che sa capire il segreto delle cose.

La poesia di Pascoli è la poesia delle piccole cose, dei fiori, degli alberi, dei bambini, degli oggetti e affetti familiari.

Per quanto riguarda il linguaggio poetico di Pascoli vi sono mescolate parole di uso quotidiano, parole dotte, termini poco noti.


Nota aggiuntiva: Il padre è stato sparato uscendo dal cancelletto della sua tenuta, imboccando il vialetto. Egli era sul calesse(carrozza).